Calabria: un'esperienza sensoriale tra mare, montagna e tradizione
La Calabria è una regione che mi ha sempre affascinato e che ho avuto la fortuna di visitare lo scorso anno. È stata un’esperienza indimenticabile, che mi ha fatto scoprire una terra meravigliosa, ricca di storia, cultura e bellezze naturali. In questo articolo voglio raccontarvi il mio viaggio in Calabria e darvi alcuni consigli su cosa vedere e dove alloggiare.
Il mio viaggio è iniziato da Reggio Calabria, la città più grande e popolosa della regione, situata sullo stretto di Messina. Qui ho visitato il museo archeologico nazionale, che custodisce i celebri bronzi di Riace, due statue greche del V secolo a.C. che rappresentano due guerrieri nudi. Sono rimasto incantato dalla loro bellezza e dal loro realismo, che li rendono tra i capolavori dell’arte antica.
Ho poi passeggiato sul lungomare Falcomatà, definito da Gabriele D’Annunzio "il chilometro più bello d’Italia". Da qui si può ammirare uno splendido panorama sul mare e sulla Sicilia, con l’Etna che si staglia all’orizzonte. Ho anche approfittato per assaggiare il famoso gelato di Reggio Calabria, preparato con ingredienti naturali e servito in una brioche calda.
Per la mia prima notte ho scelto l’Hotel Continental, un albergo a quattro stelle situato vicino al centro storico e al porto. La camera era spaziosa e confortevole, con una vista sul mare. Il personale era gentile e disponibile, e la colazione era abbondante e varia. Il prezzo era molto conveniente, circa 60 euro a notte per una camera doppia.
Il giorno dopo ho preso il treno per Cosenza, una città situata ai piedi della Sila, una catena montuosa ricoperta da boschi secolari. Cosenza è una città d’arte, sede dell’università della Calabria e della biblioteca civica che conserva il codice purpureo rossanese, uno dei più antichi manoscritti miniati del mondo. Ho visitato il centro storico, caratterizzato da vicoli stretti e case antiche, dove si trovano la cattedrale romanica, il castello svevo-angioino e il teatro Rendano. Ho anche ammirato le opere d’arte contemporanea sparse per la città, come le sculture di Salvador Dalí e Mimmo Paladino
Per la mia seconda notte ho scelto il Best Western Premier Villa Fabiano Palace Hotel, un albergo a cinque stelle situato nella periferia di Cosenza. La camera era elegante e dotata di tutti i comfort, con un balcone che dava sul giardino. L’albergo disponeva anche di un centro benessere con piscina, sauna, hammam e vari trattamenti. La colazione era squisita e ricca di prodotti tipici calabresi. Il prezzo era molto vantaggioso, circa 80 euro a notte per una camera doppia.
Il terzo giorno ho proseguito il mio viaggio verso Tropea, una delle località balneari più famose della Calabria. Tropea è situata su uno sperone roccioso che domina il mar Tirreno, ed è caratterizzata da un centro storico medievale con palazzi nobiliari e chiese barocche con cupole maiolicate. Tropea è famosa anche per le sue spiagge bianche e il suo mare cristallino, che le sono valsi il soprannome di "perla del Tirreno". Tra le spiagge più belle ci sono quella di Riaci, con la sua baia rocciosa e la sua acqua trasparente, e quella di Michelino, circondata da una rigogliosa vegetazione mediterranea. Il simbolo di Tropea è il santuario di Santa Maria dell’Isola, che si erge su uno scoglio isolato e offre una vista mozzafiato sul paesaggio circostante.
Per la mia terza notte ho scelto il Suite Hotel Oasi di Riaci, un albergo a quattro stelle situato a pochi passi dalla spiaggia di Riaci. La camera era ampia e luminosa, con un arredamento moderno e funzionale. L’albergo disponeva anche di una piscina, un ristorante, un bar e un giardino. La colazione era gustosa e variegata, con prodotti freschi e locali. Il prezzo era molto conveniente, circa 70 euro a notte per una camera doppia.
Il quarto giorno ho concluso il mio viaggio visitando Scilla, un altro borgo marinaro incantevole, situato sulla costa viola. Scilla è divisa in due parti: il borgo di Chianalea, dove le case sembrano sorgere dal mare e i pescatori attraccano le loro barche davanti alle porte; e il borgo di San Giorgio, dove si trova il castello Ruffo, una fortezza medievale che domina il mare e la spiaggia. Scilla è legata alla mitologia greca, che la vuole abitata da uno dei due mostri marini (l’altro era Cariddi) che minacciavano i naviganti nello stretto di Messina. Oggi Scilla è una meta turistica molto apprezzata, sia per il suo fascino storico che per la sua bellezza naturale.
Per la mia quarta notte ho scelto l’Hotel Scilla, un albergo a tre stelle situato nel centro storico di Scilla. La camera era accogliente e pulita, con una vista sul castello e sul mare. Il personale era cordiale e disponibile, e la colazione era buona e abbondante. Il prezzo era molto economico, circa 50 euro a notte per una camera doppia.
Questo è stato il mio viaggio in Calabria, una regione che mi ha regalato emozioni indimenticabili e che vi consiglio vivamente di visitare. Oltre ai luoghi che ho visto io, ci sono tanti altri posti da scoprire in questa terra meravigliosa, come il parco nazionale del Pollino, dove si possono ammirare i pini loricati secolari; Crotone, patria del filosofo Pitagora; Vibo Valentia, antica colonia greca con il suo castello normanno-svevo; e tanti altri ancora.
Non posso concludere questo articolo senza parlare della cucina calabrese, una cucina povera ma ricca di sapori e di tradizioni. La cucina calabrese fa molto uso di verdure, legumi, formaggi, salumi e pesce fresco.
Tra i piatti tipici ci sono la pasta ca muddica (pasta condita con pangrattato tostato nell’olio con aglio e peperoncino);
la parmigiana di melanzane (melanzane fritte in padella con pomodoro, mozzarella e basilico);
lo stoccafisso (baccalà essiccato ammollato nell’ acqua e aromatizzato con alloro e pepe);
la 'nduja (un salume piccante e spalmabile a base di carne di maiale e peperoncino);
la soppressata calabrese (un salume stagionato a base di carne di maiale macinata e aromatizzata con pepe);
il pesce spada alla ghiotta (pesce spada tagliato a fette e cotto in padella con pomodoro, olive, capperi, aglio e origano);
le melanzane ripiene (melanzane svuotate e riempite con un impasto di carne macinata, uova, formaggio, pangrattato e prezzemolo).
Ma il vero fiore all’occhiello della cucina calabrese sono i dolci, che variano da provincia a provincia e da festa a festa.
Tra i dolci tipici della Calabria ci sono le cuzzupe (dolci di pasta lievitata a forma di ciambella o di animale, con un uovo sodo al centro);
i chinuliddri (fagottini ripieni di miele e noci);
la pignolata (palline di pasta fritta ricoperte di miele o cioccolato);
le susamelle (biscotti a forma ovale ricoperti di cioccolato o glassa);
le zeppole (ciambelle fritte ricoperte di zucchero o miele);
i tardiddri (biscotti a forma di gnocco ricoperti di mosto d’uva);
i petrali (dolci di pasta frolla ripieni di frutta secca, vino cotto, miele e spezie);
la giuggiulena (torrone croccante a base di sesamo, mandorle, zucchero e miele).
Questi sono solo alcuni dei dolci tipici della Calabria, che potete trovare nelle pasticcerie locali o preparare voi stessi seguendo le ricette tradizionali. Vi assicuro che sono una vera delizia per il palato e per lo spirito.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto e vi abbia fatto venire voglia di visitare la Calabria e di assaggiare le sue specialità. Vi ringrazio per avermi seguito fino alla fine e vi saluto con un caloroso abbraccio.
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